“Mi domando chi verrà dopo… in questa parabola a precipizio… cioè dopo c’è solo la muffa, probabilmente… il lombrico, come forma di vita”
Ricordate questa battuta fatta da Marco Travaglio, quando fu ospite della trasmissione di Fabio Fazio?
Era diretta a Renato Schifani, e alle sue frequentazioni mafiose, con la querela Schifani, pretendeva un risarcimento di ben1.750.000 euro.
L’altro giorno la sentenza, Travaglio è stato condannato a pagare una somma di 16.000 euro, per la storia della muffa, del lombrico e della penicillina, la battuta è stata giudicata “satirica”, ma offensiva perché rivolta alla “persona” Schifani e non al “politico”
Dice Travaglio:
Ho dunque appreso con un certo stupore della soddisfazione espressa da Schifani tramite i suoi legali per la sentenza del Tribunale di Torino. Ma chi si contenta gode. Da oggi si può dire che la seconda carica dello Stato ha avuto rapporti con gente di Cosa Nostra, ma non che il suo successore potrebbe essere un lombrico o una muffa. Questa battuta mi costa un po’ cara, ma ne è valsa comunque la pena.
Qualche sera fa ho visto questo film “hable con ella” in italiano parla con lei, una bella storia per la regia di Pedro Almodòvar.
Il film è davvero molto bello, ma non certo di quelli che lasciano il segno, fatta eccezione per una scena, dove Caetano Veloso canta una canzone, cucurucucu paloma, della quale si conosce ovviamente la versione nostrana di Battiato.
Beh che dire è una scena grandiosa, un brano che tocca il cuore, un momento di grandissima poesia.
Eccone il testo:
Dicen que por las noches
Nomas se le iba en puro llorar,
Dicen que no comia,
Nomas se le iba en puro tomar,
Juran que el mismo cielo
Se estremecia al oir su llanto;
Como sufrio por ella,
Que hasta en su muerte la fue llamando
Ay, ay, ay, ay, ay,… cantaba,
Ay, ay, ay, ay, ay,… gemia,
Ay, ay, ay, ay, ay,… cantaba,
De pasión mortal… moria
Que una paloma triste
Muy de manana le va a cantar,
A la casita sola,
Con sus puertitas de par en par,
Juran que esa paloma
No es otra cosa mas que su alma,
Que todavia la espera
A que regrese la desdichada
Cucurrucucu… paloma,
Cucurrucucu… no llores,
Las piedras jamas, paloma
¡Que van a saber de amores!
Cucurrucucu… cucurrucucu…
Cucurrucucu… paloma, ya no llores
“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbe meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale,corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.”
Lo so a chi state pensando, COMUNISTI e malfidenti!
In realtà si tratta di uno scritto di Elsa Morante risalente al 1945, a proposito di Mussolini…
Ed ecco un video che spiega inequivocabilmente come l’italia abbia un governo fascista, sopratutto l’ultimo punto…
Siccome avevo un paio di obiettivi Leitz a vite, un 135 prebellico del 1936 , un Summaron 35/3.5 e un Voigtlander Heliar 15mm, mi sono deciso a comprare un corpo, e la mia scelta è andata su una Leica III, del 1939.
Ora è qua tra le mie mani, e devo dire che la cosa mi emoziona, è come avere un pezzo di storia, qua davanti a me.
La macchina è come quella della foto, l’obiettivo no.
Per la prima volta nella storia della Rete i blog entrano in sciopero.
Accadrà domani, 14 luglio, con una giornata di rumoroso silenzio dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l’informazione in Rete.
Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant’anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.
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