Un reportage fotografico che rappresenta uno spaccato della realtà rom in quel di Napoli.
Molto bello e intenso, da vedere…
A qualcuno potrebbe sembrare strano che un sociologo scriva un commento al lavoro di un fotografo. Al contrario, invece, il rapporto tra arte fotografica e scienze sociali diviene nel tempo sempre più stretto: se da sempre la fotografia è un supporto indispensabile per la ricerca antropologica, da trent’anni a questa parte si va consolidando - negli Stati Uniti prima e in Europa poi - un filone di studio e di indagine che prende il nome di “sociologia visuale”. In questo approccio la fotografia non è più considerata per la sua valenza estetica, ma diviene vero e proprio strumento di indagine empirica, sguardo che scava nella realtà sociale contribuendo spesso a metterne a nudo le contraddizioni, con una evidenza sicuramente più immediata e coinvolgente di quanto possa fare un testo scritto. Ciò è particolarmente vero quando divengono oggetto di analisi la marginalità e l’esclusione sociale, come appunto è il caso delle foto di Maurizio Cimino di un campo Rom nei dintorni di Napoli. Non uso a caso il termine “analisi” in quanto mi sembra che l’autore, pur partendo da un’esperienza artistica, centri in pieno alcuni degli obiettivi di quella che siamo abituati a chiamare la ricerca qualitativa in questo settore: la narrazione della quotidianità di un gruppo sociale, l’individuazione di caratteristiche che ne definiscono l’identità di gruppo, ma soprattutto la capacità di evidenziare la sconvolgente normalità con cui è vissuto il disagio. Certo, lo sguardo di un fotografo è soggettivo. Oggi però stiamo imparando a capire come anche la scienza interpreti il mondo a partire da un punto di vista, e come l’unica possibile garanzia di oggettività consista nell’esplicitazione di questo punto di vista, sia in senso metodologico che concettuale.
Ma come non era questo il governo che piu di tutti aveva fatto per la lotta alla mafia?
Ed ora se ne viene fuori con la scarcerazione di Gerlando Alberti per “motivi di salute”?
Già ma del resto che vuoi, da un ministro della giustizia, Angiolino Alfano, che nel 1996 partecipa al matrimonio della figlia del boss mafioso Croce Napoli, ci si può aspettare questo e altro…
Del resto, seppur ripreso a baciare il boss, ha dichiarato di essere semplicemente amico dello sposo…
Qualcosa non torna…
Eppure ci avevate creduto quando il nano raccontava la panzana della lotta alla mafia vero?
Povera Patria…
E non posso nemmeno dire di vergognarmi di essere italiano per via di Fabrizio Corona, anche se in fondo me ne vergogno anche per colpa sua…
[ad#ad-1]
Un bellissimo video che non è altro che una carrellata di foto di Mimmo Jodice, un grande fotografo napoletano, di livello internazionale, classe 1934, che spesso ritrae espressioni artistiche di Napoli, monumenti e statue, alcune foto sono ottenute con la tecnica del “light painting” ovvero pennellate di luci per fare risaltare i dettagli staccandoli dall’oscurità.
Da vedere…
Eccolo finito sotto inchiesta, aperta dalla procura di Napoli per presunti illeciti.
Agli arresti domiciliari sono finite 15 persone tra le quali Vittorio Vacca, direttore dell’ impianto.
L’indagine è partita da un esposto presentato da Tommaso Sodano ex parlamentare di Rifondazione e ex Presidente commissione Ambiente al Senato.
Mi dispiace inoltre per tutti coloro che hanno creduto alle palle del Cavaliere, quando ha affermato che produce un inquinamento irrisorio…
Un reportage fotografico di Salvatore Esposito che descrive il degrado, la criminalità e tutto il resto.
Il lavoro fotografico pone attenzione su due dei pilastri fondamentali su cui si basa la malavita organizzata a Napoli, ovvero la droga e la microcriminalità.
Il primo, la droga, è il motore economico dei clan che la commerciano; il secondo, la manovalanza, costituisce l’ingranaggio che porta avanti il mercato degli stupefacenti, animando vere e proprie “piazze” di spaccio.
Ed è proprio sul riciclo costante della manovalanza minorile che i clan fanno affidamento; infatti nei quartieri a rischio, come Scampia, dove le istituzioni sono assenti, è facile che ragazzini vengano “arruolati” dalla criminalità organizzata già dall’età di dieci anni.
Video dedicato a tutti gli sprovveduti che hanno creduto alle affermazioni del nano mafioso e compagnia bella, quando ha annunciato di aver risolto la questione dei rifiuti a Napoli, mentendo spudoratamente, e smorzando ogni eco sulla questione, attraverso tv e stampa, chiaramente in suo possesso.
Difatti dopo l’annuncio, forse che qualcuno ha piu sentito notizie sulla questione rifiuti?
Ecco come stanno le cose.
Diffondete questo video, queste sono menzogne e prese per il culo gravissime, e non vanno taciute
SBUGIARDIAMOLO!
Oltretutto lo ha affermato anche Economist (vincendo la causa intentata dal nano), che non è adatto a governare il paese.
[ad#ad-1]
Recent Comments