Se avete un pò di tempo da buttare, ecco un giochino in flash, un time-waster, come si usa dire, un cannone di carta con il quale, attraverso mirate parabole dovrete fare esplodere dei terribiliiii mostriciattoli.
Accidenti a quella volta che l’ho scoperto…
Lo so, è una stupidaggine, tra l’altro la grafica è a dir poco elementare, anche se abbastanza originale, ma ogni tanto una giocata me la devo fare… onemorelevel.com
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Un reportage fotografico che rappresenta uno spaccato della realtà rom in quel di Napoli.
Molto bello e intenso, da vedere…
A qualcuno potrebbe sembrare strano che un sociologo scriva un commento al lavoro di un fotografo. Al contrario, invece, il rapporto tra arte fotografica e scienze sociali diviene nel tempo sempre più stretto: se da sempre la fotografia è un supporto indispensabile per la ricerca antropologica, da trent’anni a questa parte si va consolidando - negli Stati Uniti prima e in Europa poi - un filone di studio e di indagine che prende il nome di “sociologia visuale”. In questo approccio la fotografia non è più considerata per la sua valenza estetica, ma diviene vero e proprio strumento di indagine empirica, sguardo che scava nella realtà sociale contribuendo spesso a metterne a nudo le contraddizioni, con una evidenza sicuramente più immediata e coinvolgente di quanto possa fare un testo scritto. Ciò è particolarmente vero quando divengono oggetto di analisi la marginalità e l’esclusione sociale, come appunto è il caso delle foto di Maurizio Cimino di un campo Rom nei dintorni di Napoli. Non uso a caso il termine “analisi” in quanto mi sembra che l’autore, pur partendo da un’esperienza artistica, centri in pieno alcuni degli obiettivi di quella che siamo abituati a chiamare la ricerca qualitativa in questo settore: la narrazione della quotidianità di un gruppo sociale, l’individuazione di caratteristiche che ne definiscono l’identità di gruppo, ma soprattutto la capacità di evidenziare la sconvolgente normalità con cui è vissuto il disagio. Certo, lo sguardo di un fotografo è soggettivo. Oggi però stiamo imparando a capire come anche la scienza interpreti il mondo a partire da un punto di vista, e come l’unica possibile garanzia di oggettività consista nell’esplicitazione di questo punto di vista, sia in senso metodologico che concettuale.
Durante gli anni ’60 l’attore e regista Dennis Hopper aveva una piccola mania: portava sempre con sé una macchina fotografica per immortalare volti e momenti rubati da feste private, set cinematografici, cene e manifestazioni politiche. Ora quelle immagini, per la maggior parte inedite, diventano parte della mostra “Segni dei tempi”, fino al 24 ottobre alla Tony Shafrazi Gallery di New York. Celebre attore e regista di origine statunitense, Hopper è conosciuto per le sue interpretazioni, da Gioventù bruciata a Il gigante fino a quell’Easy Rider, del 1969, che segnò per sempre la sua carriera nel cinema. Prima però la grande passione per la fotografia che la mostra di New York celebra per la prima volta. Tra i soggetti rappresentati dall’artista alcuni esponenti della scena culturale americana, da Andy Warhol a Paul Newman, ma anche politica, come Martin Luther King Hunior in marcia per i diritti civili da Selma a Montgomery. Tutte le immagini di questa galleria, in esclusiva per Repubblica.it, sono per gentile concessione della Tony Shafrazi Gallery di New York.
Il volume da collezione Dennis Hopper: Photographs 1961 - 1967 è una novità annunciata dalle Edizioni Taschen.
Sarà un volume in tiratura limitata a 1500 esemplari autografati dall’autore a presentare una delle più ampie selezioni delle immagini realizzate nel corso degli anni Sessanta.
Una missiva che documenta i rapporti tra Berlusconi e Cosa Nostra. Anche dopo la “discesa in campo”. E’ stata trovata tra le carte di Vito Ciancimino. E “L’espresso” la pubblica in esclusiva.
“posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi.Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive”.
Chi abbia vergato quelle parole, lo stabilirà una perizia calligrafica. Ai periti verrà infatti dato il compito di confrontare la lettera con altri scritti di uomini legati a Provenzano. I primi esami hanno comunque già permesso di escludere che gli autori siano don Vito, o suo figlio Massimo, che dopo una condanna in primo grado a cinque anni e tre mesi, collabora con la magistratura. Continua a leggere
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Mi sono casualmente imbattuto in questa fotografia che stava in homepage su photo.net e devo dire che mi ha letteralmente catturato.
Ok mi rendo conto che sta al limite della grafica per quanto è photoshoppata, però è davvero di grandissimo effetto o no?
Da vedere l’intero portfolio, perchè è eccezionale. Thaib Chaidar
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Il corso si svolge su 11 capitoli tutti scaricabili in formato .zip e sono
Introduzione e storia della fotografia
Nozioni fondamentali di ottica
La macchina fotografica
I formati delle pellicole
Gli obiettivi fotografici
Esposizione
Iperfocale e profondità di campo
Tempi di esposizione e metodi di misurazione
Scattare una buona fotografia
Cenni sulla composizione
Sviluppo del negativo e camera oscura
Si tratta di una ottima risorsa, molto utile ed interessante, sopratutto per chi si avvicina per la prima volta al magico mondo della fotografia. Ecco il link
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Il sito di un grandissimo fotografo naturalista, ma che a differenza di tanti altri, vede la natura a modo suo, e la rappresenta in modo fantastico.
Ciascuno di noi, almeno una volta, ha incontrato una persona o un luogo che all’improvviso colpisce i nostri sensi, e apparentemente esula dalla realtà.
Nel momento in cui si radica all’interno della nostra coscienza, e la sua impressione indelebile in eterno altera la nostra prospettiva.
Catturare l’essenza di quel momento e recante in una immagine fotografica è il mio principale desiderio.
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