Buffone s.m.
1. Nell’antichità, ma specialmente nel Medioevo e nel Rinascimento, uomo (assai più raramente donna) per lo più fisicamente deforme o nano, che aveva il compito di rallegrare con i suoi lazzi i signori, di cui era spesso anche il consigliere; i buffoni di corte.
2. Estensivamente:
a. Chi si comporta e parla in modo da far ridere alle sue spalle: era il buffone della compagnia.
b. Chi scherza volentieri intorno a cose serie, o dice e fa seriamente cose ridicole: non è il momento di fare il buffone.
c. Chi manca alla parola quasi per scherzo, o procede con incostanza e leggerezza non degne di persona seria: non gli dar retta, è un buffone; frequente come titolo d’ingiuria: sta’ zitto, buffone!
Diminutivo buffoncello; peggiorativo buffonaccio.
(Vocabolario della lingua italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, Roma 1986)
Signore e Signori, questo è il nostro Presidente del Consiglio… (e me ne vergogno profondamente)
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